Apertura Partita Iva

Apertura Partita Iva

Partita IVA: Che cos’è

L’apertura partita IVA è un argomento piuttosto comune tra coloro che, almeno una volta nella vita, hanno pensato di mettersi in proprio avendo, così, la possibilità di gestire la propria attività in maniera autonoma ed indipendente.

Prima di procedere sarà necessario, innanzitutto, rispondere ad alcune domande fondamentali tra cui, ad esempio: scegliere se aprire una partita IVA o se, piuttosto, aprire una ditta individuale, scegliere tra partita IVA Forfettaria e Partita IVA semplificata o, ancora, scegliere se aprire una SRL.

Si tratta di questioni fondamentali che sarà necessario affrontare per scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Vediamo, dunque, insieme quali sono gli step necessari per aprire una partita IVA da libero professionista e quali, invece, i passaggi necessari per aprire una partita iva online come ditta individuale.

Nel caso di un libero professionista, il quale esercita un’attività libera, l’apertura partita IVA avviene presentando apposito modulo all’agenzia delle entrate. Nel momento in cui si compilerà il modulo, sarà necessario prestare estrema attenzione al regime fiscale da adottare e al codice ATECO, anche detto codice attività. In questa prima fase, i costi di apertura partita IVA corrisponderanno al compenso del professionista che si sta occupando della gestione della pratica.

Nel caso di un libero professionista che eserciti un’attività protetta, dunque notai, architetti o commercialisti, sarà necessario, oltre a presentare apposita richiesta all’Agenzia delle Entrate, anche iscriversi all’albo di appartenenza relativamente alla professione svolta e ciò comporterà il sostegno dei costi di iscrizione.

Per quanto riguarda, invece, l’iter di apertura per partita IVA online come ditta individuale o SRL, esso è decisamente più complesso rispetto al precedente comportando, inoltre, anche il sostentamento di una serie di costi. Gli step necessari da mettere in atto dopo aver redatto il proprio business plan e aver trovato la location in cui situare la propria attività, sono i seguenti:

  • Apertura partita IVA ponendo attenzione particolare alla scelta del regime fiscale da adottare e al codice ATECO
  • Iscrizione al Registro delle Imprese
  • Fornire comunicazione rispetto all’inizio attività al Comune di appartenenza attraverso la compilazione della SCIA
  • Aprire le posizioni INPS gestione commercianti e INAIL
  • Per aprire un negozio fisico sarà, infine, necessario assicurarsi il rispetto di tutte le norme vigenti relativamente ad agibilità, igiene e sicurezza, a cui si aggiunge la necessità di essere in possesso di tutti i permessi richiesti.

Perché aprire la partita IVA

Prima ancora di capire come aprire una partita IVA sarà necessario sapere cos’è la partita IVA, perché è necessario aprirla a chi è rivolta e quali sono i casi in cui è obbligatorio aprirne una.

La partita IVA corrisponde ad un insieme di numeri che identificano una persona fisica o una società. Si tratta di un totale di 11 numeri, i primi 7 collegano la partita Iva al contribuente, ovvero al titolare della stessa, mentre i 3 successivi fanno riferimento al codice identificativo dell’Ufficio delle Entrate.

L’ultimo numero, infine, esercita una funzione di controllo. Essa corrisponde ad una sequenza numerica fondamentale in ottica tributaria in quanto fa sì che sia possibile individuare, non soltanto il titolare dell’attività, ma anche la propria posizione fiscale.

A chi si rivolge la partita IVA

Tra i soggetti obbligati ad aprire una partita IVA, rientrano tutti coloro che svolgono un’attività in forma autonoma, quindi: liberi professionisti o imprese di beni e di servizi che devono corrispondere i propri obblighi fiscali tramite IVA, ovvero imposizione fiscale indiretta.

Per aprire la partita IVA, sarà necessario presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate, la quale attribuirà al richiedente un codice di 11 cifre tramite le quali sarà possibile identificare il soggetto richiedente. Per procedere sarà, quindi, necessario compilare e consegnare all’Agenzia delle Entrate il modello AA9/12, nel caso in cui si tratti di persone fisiche, o il modello AA7/10, nel caso in cui si tratti di soggetti diversi.

Essa corrisponde alla dichiarazione di inizio attività, la quale dovrà essere consegnata entro 30 giorni dall’avvio della propria attività professionale autonoma.

Chi può aprire una partita IVA?

Possono aprire una partita IVA tutte le persone fisiche che hanno intenzione di svolgere un’attività commerciale o professionale. Anche le società di capitali, le società di persone e le imprese individuali hanno l’obbligo di aprire una partita IVA per svolgere la propria attività.

Documenti necessari

Per aprire una partita IVA, occorre presentare una serie di documenti, tra cui:

  • il codice fiscale del richiedente;
  • un documento di identità valido;
  • la richiesta di apertura partita IVA (modello AA9/12)
  • l’autocertificazione degli eventuali titoli di studio o delle qualifiche professionali richieste per lo svolgimento dell’attività.

È importante compilare correttamente il modello AA9/12, indicando tutte le informazioni richieste, al fine di evitare eventuali ritardi o problemi nella procedura di apertura della partita IVA.

Scelta della forma giuridica

Prima di aprire la partita IVA, è necessario scegliere la forma giuridica più adatta per la propria attività. Tra le principali forme giuridiche, troviamo:

  • Impresa individuale (Regime Forfettario o ordinario);
  • Società di persone;
  • Società di capitali.

Ogni forma giuridica ha i propri vantaggi e svantaggi, per cui è importante valutare attentamente le opzioni disponibili prima di prendere una decisione.

Scelta del Codice ATECO

La scelta del codice ATECO è un passaggio cruciale per chi apre una partita IVA. Il codice ATECO, infatti, identifica l’attività economica che l’impresa svolge e ne definisce la classificazione ai fini fiscali e amministrativi.

La scelta del codice ATECO deve essere fatta con molta attenzione, in quanto determina l’applicazione delle imposte e delle normative specifiche per l’attività svolta.

Inoltre la scelta del codice ATECO va a determinare l’inquadramento Inps.

Per scegliere il codice ATECO più appropriato, è necessario considerare le attività che l’impresa intende svolgere, la natura dei beni e dei servizi prodotti, nonché l’eventuale presenza di attività accessorie o complementari.

Una volta individuato il codice ATECO corretto, è importante inserirlo correttamente nella dichiarazione di inizio attività e nei documenti fiscali dell’impresa.

Per ulteriori informazioni leggi l’articolo del mio blog dove spiego tutte le informazioni sul codice ATECO.

Scelta dell’Istituto Previdenziale

La scelta dell’istituto previdenziale è un’altra importante decisione da prendere per chi apre una partita IVA.

Infatti, ogni lavoratore autonomo deve iscriversi ad un istituto previdenziale per assicurarsi una pensione futura.

Esistono diversi istituti previdenziali, ognuno con caratteristiche e regole specifiche. I principali istituti previdenziali sono l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale), l’ENPALS (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza per i Lavoratori dello Spettacolo) e l’INARCASSA (Fondo di previdenza dei professionisti).

L’iscrizione all’istituto previdenziale deve essere fatta entro 30 giorni dalla data di inizio dell’attività. Per scegliere l’istituto previdenziale più adatto, è importante considerare la natura dell’attività svolta e le esigenze del lavoratore autonomo. 

Una volta scelto l’istituto previdenziale, è necessario seguire le procedure di iscrizione e di versamento dei contributi previdenziali. È inoltre importante monitorare periodicamente la propria posizione previdenziale e adeguare i contributi in base alle proprie esigenze e ai propri obiettivi di carriera.

INPS: Gestione separata vs Artigiani & Commercianti

L’INPS è l’istituto previdenziale nazionale che gestisce le prestazioni previdenziali e assistenziali per i lavoratori autonomi. Per i lavoratori autonomi, l’INPS prevede due diverse forme di gestione: la Gestione Separata e la Gestione Artigiani e Commercianti.

La Gestione Separata è rivolta ai lavoratori autonomi che non sono iscritti ad alcun albo professionale e che svolgono attività occasionali o continuative. Questa forma di gestione prevede un’aliquota contributiva fissa del 26,23% per l’anno 2023.

La Gestione Artigiani e Commercianti, invece, è rivolta ai lavoratori autonomi che svolgono attività artigianali o commerciali. In questo caso, l’aliquota contributiva è composta da una parte fissa pari a circa 3.900 euro e una parte proporzionale a reddito che è di circa il 25%. 

Apertura partita IVA online

E’ possibile anche effettuare l’apertura partita IVA online tramite le seguenti modalità: compilazione del modello di inizio attività o, in alternativa, registrazione a Fisconline, così da inviare telematicamente il modulo per aprire la partita IVA.

In alternativa, sarà possibile affidarsi ad un professionista del settore che, successivamente, possa occuparsi anche della gestione contabile.

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Quanto costa aprire una partita iva

Nel momento in cui sceglieranno di aprire una partita IVA, i titolari di quest’ultima dovranno scegliere se aderire al regime forfettario o se scegliere, invece, il regime ordinario.

Ma quanto costa aprire una partita IVA? Non esiste una risposta univoca, in quanto il costo varia sulla base di molteplici variabili. Uno studio professionale, generalmente, richiede il costo della pratica che può variare a secondo delle comunicazioni da effettuare.

Quest’ultimo corrisponde alla predisposizione e all’invio telematico del modello di apertura e oscilla tra i 100,00 e i 300,00 euro + IVA, a seconda del caso in questione. Ci sono casi, inoltre, in cui all’interno della fattura ricevuta dal professionista è compreso anche il compenso per la consulenza iniziale, fondamentale per le prime scelte da attuare per avviare l’attività.

Costi partita IVA regime forfettario

Per poter aderire al regime forfettario, sarà necessario rispettare alcuni precisi requisiti stabiliti dalla legge. Il regime forfettario corrisponde al regime naturale delle persone fisiche che sono in possesso di un’attività di impresa o che esercitano una professione in forma individuale.

Il tutto, a condizione che siano in possesso dei requisiti stabiliti dalla legge e che, al contempo, non incorrano in cause di esclusione. Hanno la possibilità di poter aprire partita IVA in regime forfettario tutti coloro che sono in possesso di un’attività che non superi il limite di 85.000 euro di fatturato.

A partire dal 2020 sarà, inoltre, necessario aver sostenuto spese per un importo complessivo non superiore ai 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, compensi ai collaboratori e lavoro dipendente. Sono, invece, esclusi dalla possibilità di stabilire un regime forfettario anche i regimi speciali IVA, i soggetti residenti all’estero che non producano almeno il 75% del reddito in Italia e, infine, i soggetti che effettuano attività di compravendita di terreni edificabili, veicoli nuovi o fabbricati.

Costi partita IVA regime ordinario

Nel caso in cui non si abbia la possibilità di aderire al nuovo regime forfettario, i titolari di partita IVA dovranno provvedere al pagamento di imposte e costi ordinari.

I costi previsti per aprire e per mantenere una partita IVA in regime ordinario, corrispondono a: costo per iscrizione alla Camera di Commercio e il diritto camerale (possono essere esclusi nel caso di libero professionista), costi legati alla gestione INPS (artigiani e commercianti o gestione separata) il costo del Notaio nel caso di SRL (costituzione, vidimazione libri sociali ecc.) e vari diritti e bolli.

Conclusioni

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Risposte alle domande più frequenti su Apertura Partita Iva

Cos’è la partita IVA?

La partita IVA corrisponde ad un insieme di numeri che identificano una persona fisica o una società. Si tratta di un totale di 11 numeri, i primi 7 collegano la partita Iva al contribuente, ovvero al titolare della stessa, mentre i 3 successivi fanno riferimento al codice identificativo dell’Ufficio delle Entrate.

Come aprire una partita IVA?

Per procedere all’apertura di una partita IVA, sarà necessario presentare richiesta all’Agenzia delle Entrate, la quale attribuirà al richiedente un codice di 11 cifre tramite le quali sarà possibile identificare il soggetto richiedente.

Quanto costa aprire una partita IVA?

Non esiste una risposta univoca, in quanto il costo varia sulla base di molteplici variabili, tra cui la possibilità di aprire la partita IVA in regime forfettario o in regime ordinario.

Quali sono i soggetti che non hanno la possibilità di aprire una partita IVA in regime forfettario?

Sono esclusi dalla possibilità di stabilire un regime forfettario anche i regimi speciali IVA, i soggetti residenti all’estero che non producano almeno il 75% del reddito in Italia e, infine, i soggetti che effettuano attività di compravendita di terreni edificabili, veicoli nuovi o fabbricati.

Quali sono i costi previsti per aprire e mantenere una partita IVA in regime ordinario?

I costi previsti per aprire e per mantenere una partita IVA in regime ordinario, corrispondono a: costo per Camera di Commercio – diritto camerale, costi Irpef, costi di gestione separata INPS o cassa professionale, Irap e Iva, ovvero imposta sul valore aggiunto calcolata sull’imponibile di ogni fattura.

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