Aprire la Partita IVA per un Venditore Telefonico

Apertura Partita Iva

Si sente spesso parlare della professione del venditore telefonico, ma non si sente altrettanto spesso parlare di quali siano gli obblighi fiscali legati a questa tipologia di professione. Primo tra tutti questi obblighi, c’è quello di aprire una propria partita IVA, per svolgere l’attività lavorativa nel totale rispetto della legge e delle normative vigenti.

Quindi, per chi volesse intraprendere questo tipo di professione, quali sono gli step necessari da mettere in pratica? E, più nello specifico, di che cosa si occupa un venditore telefonico? E quante tipologie ne esistono? In questo articolo, troverai le risposte a tutte queste domande e anche a molte altre.

Chi è e che cosa fa un venditore telefonico

Partiamo, dunque, dall’inizio, cercando di capire chi è e che cosa fa un venditore telefonico. Il venditore telefonico può essere inquadrato come un procacciatore d’affari e, quindi, come quel soggetto che cerca di mettere in contatto altri due soggetti – cioè una azienda proponente e un potenziale cliente – per permettere di concludere un determinato affare oppure come colui che effettua vendite attraverso qualsiasi mezzo es. telefonico ecc;

Il venditore telefonico ricava una determinata percentuale.

Esistono due tipologie di venditori telefonici:

  • il venditore telefonico di tipo occasionale, che svolge questa attività solo saltuariamente, in modo non professionale e non organizzato es. faccio una chiamata e vendo allora sarà occasionale;
  • il venditore telefonico di tipo professionale, che al contrario svolge questa attività come vero e proprio lavoro. es. anche se faccio una sola vendita ma frutto di 50 chiamate allora non potrà definirsi occasionale e quindi sarà professionale.

Ma come stabilire a quale tipologia appartiene un venditore telefonico? Non dipende assolutamente dal numero di contratti conclusi o dal numero di telefonate effettuate, ma dalla continuità con cui si svolge questa attività lavorativa.

Come aprire una attività di venditore telefonico

Una volta che si è stabilito di voler intraprendere la professione di venditore telefonico, bisogna essere consci del fatto che – come già anticipato – questa figura professionale è tenuta a diversi obblighi. Il primo tra tutti e il più importante, specialmente al momento dell’inizio di questa carriera e di questa attività, è senza dubbio l’apertura partita IVA, da completare presso uno studio di un commercialista fidato, che possa accompagnare il venditore telefonico lungo tutti i passaggi burocratici necessari per svolgere questa professione in totale tranquillità.

Oltre alla partita IVA, un venditore telefonico è anche tenuto a presentare la Scia, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività: si tratta di una dichiarazione amministrativa da presentare in Comune presso cui si risiede che permette di iniziare la propria attività produttiva e imprenditoriale.

Questa Scia va presentata, quindi, prima di iniziare la propria attività esclusivamente attraverso la modalità telematica.

Il codice ATECO per un venditore telefonico

Quando si parla di partita IVA, occorre fare riferimento al codice ATECO, cioè a quel codice che consente di definire con esattezza la propria attività lavorativa. Identificare il codice ATECO giusto per un venditore telefonico è una missione ben più difficile rispetto a quelli di altre figure professionali (come ad esempio quella del Media Buyer o del Social Media Manager).

Sempre attraverso il supporto di un commercialista online, sarà valutato il codice ATECO giusto per un venditore telefonico in quanto non esiste uno specifico ma dovrà essere valutato da situazione in situazione.

Serve la partita IVA per un venditore telefonico?

A questa domanda è già stata data una risposta nel corso dei precedenti paragrafi, ma per fare ulteriormente chiarezza va detto che sì, per un venditore telefonico la partita IVA è necessaria in particolar modo per chi svolge l’attività lavorativa di venditore telefonico professionale.

Una volta che si procede con l’apertura partita IVA, si può scegliere a quale regime fiscale appartenere, anche a seconda del possesso di determinati requisiti. Solitamente, all’avvio di una attività, si consiglia sempre di scegliere il regime forfettario, che consente di godere di molteplici agevolazioni fiscali, specialmente per quanto riguarda il pagamento delle varie tasse. Attenzione, però, perché per aprire una partita IVA sotto il regime forfettario c’è un requisito imprescindibile: quello di non superare gli 85.000€ di fatturato annuo.

Al contrario, nel caso in cui si superi questo fatturato annuo, occorre aderire al regime ordinario, che prevede qualche tassazione in più da versare. Un’altra buona opzione, quindi, è quella di procedere con l’apertura della propria SRL, cioè della propria Società a Responsabilità Limitata, scelta che annovera moltissimi vantaggi e altrettante agevolazioni.

La tassazione per un venditore telefonico

La tassazione per un venditore telefonico dipende, ovviamente, dal regime fiscale a cui questo professionista decide di aderire. Per quanto riguarda il regime forfettario, per i primi cinque anni di attività la tassazione è del 5%, mentre dal sesto anno diventa del 15%, da calcolare sul coefficiente di redditività di riferimento. Oltre a questa agevolazione, i detentori di partita IVA con regime forfettario sono anche esenti dal versamento dell’IVA e dell’IRPEF.

Le aliquote del regime ordinario sono nettamente più alte e oscillano tra gli scaglioni del 23% e del 43%; inoltre, coloro che dispongono di una partita IVA con regime ordinario devono versare l’IVA e pagare anche l’IRPEF. Per questa ragione, l’idea di procedere con l’apertura SRL può essere davvero una valida opzione, visti i suoi numerosi vantaggi: uno tra questi consiste proprio nel fatto che la tassazione non è a scaglioni, ma è fissa e pari al 24%.

I contributi INPS per un venditore telefonico

Oltre alla tassazione appena vista, sia per quanto riguarda il regime ordinario sia per quanto riguarda il regime forfettario, occorre che un venditore telefonico proceda anche con il versamento dei propri contributi INPS. La Gestione da scegliere, nel caso di questa professione, è quella degli Artigiani & Commercianti e il contributo da versare è da calcolare sulla base del proprio reddito annuo.

Questa gestione prevede il pagamento di quattro F24 l’anno, che sono dei contributi fissi pari a circa 4.200€ in totale, per un reddito annuo che va da 0€ a 17.500€ definito minimale.

In caso di eccedenza di questo reddito, si pagherà circa il  24% sul differenziale.

ESEMPIO

Fatturato 10.000€

Inps pari ad euro 4.200 in quanto è al di sotto del reddito minimo

Fatturato 25.000€

Inps fino a 17.500 pari a 4.200€, invece la parte eccedente 7.500€ (25.000-17.500) al 24% pari a 1.800€

Totale Inps 4.200 + 1.800= 5.000

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Sei in procinto di intraprendere una carriera da venditore telefonico, ma non sai dove cercare le corrette informazioni e non sai come muoverti nella giungla delle tasse da pagare, dei vari step da seguire e delle varie scelte da prendere?

Richiedi una consulenza presso il mio studio oppure a distanza: in qualità di commercialista online saprò esserti di aiuto nella risoluzione di qualunque dubbio e ti accompagnerò passo dopo passo nell’inizio di questa tua nuova vita lavorativa, studiando insieme a te anche una valida pianificazione fiscale, che ti permetta di avere sempre tutto sotto controllo, sia che tu scelga di aprire una partita IVA sotto qualunque regime sia che tu scelga l’opzione più vantaggiosa, cioè quella di aprire una SRL.

Risposte alle domande più frequenti sul Venditore Telefonico

Quali sono gli step necessari per aprire un’attività di venditore telefonico?

Per diventare un venditore telefonico, è necessario aprire una partita IVA presso uno studio di un commercialista fidato e presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) al Comune presso cui si risiede, prima di iniziare l’attività. Inoltre, bisogna identificare il codice ATECO giusto per la propria attività lavorativa, il che può essere valutato con il supporto di un commercialista online.

Di che cosa si occupa un venditore telefonico?

Il venditore telefonico può essere inquadrato come un procacciatore d’affari e, quindi, come quel soggetto che cerca di mettere in contatto altri due soggetti – cioè una azienda proponente e un potenziale cliente – per permettere di concludere un determinato affare, oppure come colui che effettua vendite attraverso qualsiasi mezzo, ad esempio telefonico, ecc.

Quante tipologie di venditori telefonici esistono?

Esistono due tipologie di venditori telefonici: il venditore telefonico di tipo occasionale, che svolge questa attività solo saltuariamente, in modo non professionale e non organizzato, e il venditore telefonico di tipo professionale, che al contrario svolge questa attività come vero e proprio lavoro.

Come si può stabilire a quale tipologia appartiene un venditore telefonico?

Non dipende dal numero di contratti conclusi o dal numero di telefonate effettuate, ma dalla continuità con cui si svolge questa attività lavorativa.

Serve la partita IVA per diventare un venditore telefonico?

Sì, per diventare un venditore telefonico professionale è necessaria l’apertura di una partita IVA.

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