Aprire una partita IVA per Self publishing

Aprire una partita IVA per Self publishing

Quanto spesso si sente parlare di self publishing? E quanto altrettanto spesso di finge di sapere di che cosa si tratta, anche se non ne si ha la più pallida idea?

A chiarire tutti i dubbi su questa attività lavorativa, ci penserà questo articolo, in cui cercherò di chiarire innanzitutto che cosa è e in che cosa consiste una attività di self publishing; dopodiché, in qualità di commercialista, il mio compito sarà quello di spiegare quali sono tutti gli adempimenti amministrativi e fiscali ai quali si è tenuti una volta che si decide di avviare una attività di self publishing.

Che cosa è e in che cosa consiste una attività di self publishing

Come è facile intuire dal nome stesso di questa attività, il self publishing consiste nell’attività dell’auto-pubblicazione delle proprie opere in maniera del tutto indipendente, utilizzando come mezzo una piattaforma digitale o un sito dedicato a questo settore.

Il soggetto del self publishing è il self publisher, il quale procede in totale autonomia nella pubblicazione delle sue stesse opere, che possono essere romanzi, racconti, raccolte di poesie e così via; in questo iter di pubblicazione, non sono assolutamente coinvolte le case editrici.

Si tratta di una attività certamente difficile e impegnativa da portare avanti, soprattutto senza il sostegno e il supporto di altri professionisti dello stesso settore, ma se l’auto-pubblicazione è costante, è sicura la possibilità di ottenere dei buoni guadagni.

Ovviamente, come per ogni altra attività, anche quella di self publishing necessita di diversi passaggi per poter essere intrapresa: scopriamoli insieme nel prossimo paragrafo.

Come aprire una attività di self publishing

Per aprire una attività di self publishing, come appena accennato, occorre effettuare una serie di passaggi essenziali, per agire nel totale rispetto della legge e dei vari adempimenti fiscali.

Tra questi adempimenti fiscali, quelli che troverai in elenco sono quelli fondamentali, che non si può mancare di effettuare:

  • l’apertura partita IVA, per cui occorre prendere appuntamento con un commercialista online, il quale si occuperà di tutti i passaggi necessari.
  • l’iscrizione ad una Gestione Previdenziale, attraverso cui versare i propri contributi INPS;
  • la consegna della SCIA, cioè della Segnalazione Certificata di Inizio Attività, attraverso cui si comunica l’inizio dell’attività al Comune in cui questa attività avrà sede;
  • infine, l’iscrizione al Registro delle Imprese, che è totalmente gratuita e che consiste nel rilascio di un numero di iscrizione associato alla nuova impresa;

Proprio il commercialista, inoltre, si occuperà di reperire e di individuare il codice ATECO più adatto ad una attività di self publishing. Ma che cosa è questo codice ATECO?

Il codice ATECO per una attività di self publishing

Il codice ATECO è un codice caratterizzato da una sequenza di numeri (divisi da un punto ogni due), che identificano il preciso settore a cui appartiene una determinata attività.

Per trovare il codice ATECO giusto per la propria attività, occorre rivolgersi ad un commercialista online, il quale sa tutto di pianificazione fiscale; nel caso in cui, per errore, si selezioni un codice ATECO sbagliato non c’è nessun problema, dal momento che si è sempre in tempo per modificare questo piccolo dettaglio.

Il codice ATECO, però, è un dettaglio di massima importanza, dal momento che è proprio grazie a questo codice che è possibile stabilire quali e quante tasse una attività è tenuta a pagare, a quale Gestione Previdenziale occorre iscriversi e via dicendo.

Tornando all’argomento di questo articolo, quindi, il codice ATECO per una attività di self publishing è il 47.91.10, che è relativo alle attività di commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet.

Serve la partita IVA per una attività di self publishing?

Come si è già potuto comprendere da alcune anticipazioni già date nel corso di questo articolo, per una attività di self publishing serve assolutamente la partita IVA, la cui apertura va definita e pianificata col supporto di un commercialista online.

Nel momento in cui si procede con l’apertura partita IVA, occorre anche stabilire a quale regime fiscale si dovrà appartenere. Il regime fiscale non è, tendenzialmente, una scelta: dipende dalla presenza o meno di determinati requisiti, specialmente nel caso del regime forfettario.

  • Il principale requisito del regime forfettario risiede nel fatto che il proprio reddito annuo non deve superare gli 85000€. Questo regime consente di avvalorarsi di una serie di agevolazioni fiscali, tra cui una minore spesa da sostenere in termini di tasse e l’esenzione dal versamento dell’IVA e dal pagamento dell’IRPEF. Per tutti questi vantaggi, il regime forfettario è quello che viene consigliato nel momento di avvio di una attività, quando ancora non si ha un’idea precisa del proprio futuro guadagno.
  • Al contrario, nel momento in cui il proprio reddito annuo sia uguale o superiore a 85000€, il regime della propria partita IVA sarà il regime ordinario, che presenta molti meno vantaggi e che presenta anche l’obbligo sia del versamento dell’IVA sia del pagamento dell’IRPEF.
  • Per evitare questi svantaggi, pur avendo un volume di guadagni parecchio alto, un’altra possibilità è offerta dall’opzione dell’apertura SRL e, cioè, di una Società a Responsabilità Limitata, la quale presenta vantaggi burocratici e vantaggi fiscali.

La tassazione per una attività di self publishing

Definire una tassazione valida per tutte le attività di self publishing è impossibile, dal momento che ad ogni attività è collegata una diversa tassazione, che si basa sul proprio reddito annuale e sul regime fiscale a cui si appartiene.

  • Nel caso del regime forfettario, per esempio, le varie agevolazioni fiscali consentono di versare solamente il 5% di imposte sul 78% del reddito annuale. Questo 5% vale per i primi cinque anni di attività, dopo i quali questa percentuale aumenterà e diventerà del 15%.
  • La tassazione legata al regime ordinario è, invece, molto più alta, dal momento che si tratta di un reddito annuale più alto. Inoltre, con questo regime è obbligatorio il versamento dell’IVA e il pagamento dell’IRPEF, una imposta variabile, che si basa su scaglioni, che oscillano tra il 23% e il 43%.
  • Con una SRL, invece, è possibile mantenere i propri alti volumi di guadagno, pur godendo di alcuni vantaggi, come quello della tassazione fissa al 24%. Ecco perché, molto spesso e giustamente, quella della SRL è una strada che viene presa seriamente in considerazione.

I contributi INPS per una attività di self publishing

Per quanto riguarda i contributi INPS legati ad una attività di self publishing, va innanzitutto detto che sono un obbligo, esattamente come le diverse tassazioni che abbiamo appena elencato.

Più nello specifico, chiunque abbia una attività di self publishing è tenuto ad iscriversi alla Gestione Artigiani & Commercianti: all’interno di questa Gestione, i contributi che i contribuenti sono tenuti a versare sono variabili e variano sulla base del proprio reddito annuo, al quale bisogna applicare alcuni specifici calcoli.

Questo versamento consiste in quattro rate, distribuite durante l’anno, e in un importo fisso e totale di circa 4200€, valido per chiunque abbia un reddito pari o più basso di 17500€. Per chiunque abbia un reddito superiore e, quindi, in caso di eccedenza, il versamento da pagare va calcolato applicando circa il 24%.

Richiedi una consulenza

Se nei tuoi progetti futuri c’è proprio una attività di self publishing, mi auguro che questo articolo sia stato esaustivo nella risoluzione di tutti i tuoi eventuali dubbi.

Nel caso in cui avessi domande, puoi sempre richiedere una consulenza nel mio studio di commercialista o una consulenza da remoto, dal momento che sono attivo anche come commercialista online.

Insieme potremo progettare una pianificazione fiscale adeguata al tuo caso, studiando quale sia il regime più adatto alle tue possibilità e ai tuoi sogni, cercando di far crescere sia i tuoi guadagni sia la tua attività.

Risposte alle domande più frequenti sul Self-Publishing

Che cos’è il self publishing?

Il self publishing è un’attività di auto-pubblicazione di opere (come romanzi, racconti, poesie, ecc.) effettuata in modo indipendente, senza il coinvolgimento di case editrici, attraverso piattaforme digitali o siti dedicati.

Quali sono i passaggi necessari per avviare un’attività di self publishing?

Per avviare un’attività di self publishing occorre effettuare diversi passaggi, tra cui l’apertura della partita IVA, l’iscrizione ad una Gestione Previdenziale, la consegna della Segnalazione Certificata di Inizio Attività e l’iscrizione al Registro delle Imprese.

Serve la partita IVA per l’attività di self publishing?

Sì, è necessario aprire una partita IVA per l’attività di self publishing.

Quali sono i codici ATECO associati al self publishing?

Il codice ATECO per l’attività di self publishing è il 47.91.10, relativo al commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet.

È possibile guadagnare con il self publishing?

Sì, se l’auto-pubblicazione è costante, è possibile ottenere dei buoni guadagni con il self publishing. Tuttavia, questa attività è certamente difficile e impegnativa da portare avanti senza il sostegno di altri professionisti del settore.

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Il Dott. Danilo Genovese offre la propria assistenza e consulenza fiscale, contabile e societaria a Palermo ma soprattutto online attraverso l’uso di strumenti digitali per Imprenditori di tutta Italia.

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